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Convegno Adolescenza (Garbatella)

Adolescenza: una strada di mezzo tra sogni, ideali e conflitti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Estratto dalla presentazione del seminario/convegno curata del Pastore Giuseppe Miglio

L’adolescente solitamente vive la propria giornata così come si presenta: “vive alla giornata”, non si pone il problema del domani e ciò è derivato soprattutto dall’incertezza che l’adolescente spesso ha del futuro e dal fatto che vivendo in un mondo dai repentini cambimenti sente di non avere davanti a sè delle vere e proprie precise coordinate. Il presente, pertanto, è più immediato, conoscibile, speri- mentabile rispetto al futuro anche se prossimo. Il domani per l’adolescente è probabilmente un’idea di tempo che non lo attrae molto. L’esperienza deve essere immediata: l’adolescente sente di vivere le situazioni in tempo reale, ma anche è attratto da ciò che sembra divertirlo di più. Il divertimento viene spesso considerato la fonte da cui possono sperimentare la “gioia”.

Questa attitudine a considerare il divertimento come la fonte della “ gioia” lo espone però a dei forti rischi di salute nonché a delle vere e proprie dipendenze. Pensiamo, infatti, che in un momento di sviluppo fisico, mentale, morale e spirituale dell’adolescente l’utilizzo eccessivo dei video giochi, di internet, la partecipazione a dei festini a base di alcool e droghe, la pratica del sesso non protetto… oltre a creare delle vere e proprie dipendenze e dei rischi per la propria salute, generano delle vere disfunzioni sia nella crescita del corpo che sul piano morale e spirituale.  E’ nel dialogo che l’adolescente dovrebbe essere aiutato a comprendere che non tutte le esperienze sono “desiderabili” ne tantomeno “permissibili”.

Oggi, più che mai, per evitare che l’azione del mondo adulto di aiutare l’adolescente ad interagire con il mondo reale in cui vive non smorzi o anche affievolisca la sua capacità di continuare a “sognare” e a “idealizzare”, credo che sia necessario che il pastore, lo psicologo, la famiglia, la scuola… lavorino insieme e in rete apportando e condividendo ognuno le proprie specifiche competenze.

Questa è la ragione per cui ho chiesto alla dott.ssa Silvia Lombardi e al dott. Massimiliano Stinca, entrambi psicologi e psicoterapeuti, di portare un loro specifico contributo, in particolare, di mettere a fuoco sotto la loro lente di lettura le conflittualità dell’adolescente e di aprire delle riflessioni e/o piste su delle possibili risoluzioni che facilitano la sua relazione nel mondo reale in cui interagisce.

(impaginazione secste)